Tradizioni/Venerazione: |
Secondo la leggenda, nell'VIII sec., durante la persecuzione iconoclasta dell'imperatore bizantino Leone Isaurico, i monaci Calogeri, custodi del culto della Madonna Odegitria - dipinta secondo la tradizione da san Luca -, dopo aver messo in sicurezza l'immagine, per salvarla, decisero di portarla a Roma per consegnarla a papa Gregorio. Due di essi, travestiti d marinai, con il prezioso quadro custodito in una cassa, si recarono al porto di Costantinopoli ed attesero che salpasse qualche nave per l'Italia. Una flotta si accingeva a partire per l'Occidente, con destinazione Roma, per fare prigioniero il papa ed indurre gli italiani a pagare un tributo per riscatto all'Imperatore. Nel vascello che partiva per primo erano imbarcati due marinai baresi che convinsero il comandante a far salire a bordo anche i due finti marinai. Durante la notte una forte tempesta minacciava la nave di imminente naufragio, così come era avvenuto ad altre navi della flotta. All'alba del primo martedì di marzo dell'anno 733, il vascello salvatosi dalla furia della tempesta, approdava al porto di Bari ed i due monaci Calogeri sbarcarono con il prezioso carico, intenzionati a proseguire per Roma.
Però i marinai baresi che avevano scoperto il reale contenuto della cassa, costrinsero i monaci a lasciare a Bari la sacra immagine e tutta la cittadinanza in processione tra canti ed inni, con in testa l'Arcivescovo Bursa, portò l'icona della Madonna Odegitria nella chiesa dedicata all'Assunta, che diventerà poi la cripta della cattedrale di Bari ed ai due monaci Calogeri, l'Arcivescovo Bursa ordinò di vegliare giorno e notte la sacra immagine unitamente ad altri due sacerdoti del clero locale.
La leggenda narra che, nell'VIII sec., durante la persecuzione iconoclasta dell'imperatore bizantino Leone III Isaurico, i monaci che custodivano a Bisanzio l'icona della Madonna Odigitria, dipinta secondo la tradizione da san Luca, decisero di portarla a Roma per consegnarla a papa Gregorio III. Due di essi, travestiti da marinai, si recarono al porto di Costantinopoli con il prezioso quadro custodito in una cassa e s'imbarcarono - grazie all'aiuto di due marinai baresi - sulla prima nave diretta in Italia. All'alba del primo martedì di marzo dell'anno 733, il vascello, salvatosi da una terribile tempesta, approdò infine al porto di Bari. Ma i marinai baresi, i quali avevano scoperto il reale contenuto della cassa, costrinsero i monaci a lasciare a Bari la sacra immagine e tutta la cittadinanza la portò in una grande processione, in testa alla quale era l'Arcivescovo Bursa, nella chiesa dell'Assunta, che diventerà poi la cripta dell'attuale cattedrale. L'Arcivescovo ordinò infine ai due monaci di vegliare giorno e notte sull'icona insieme ad altri due sacerdoti del clero locale.
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